Lo spettacolo dell’eccellenza Viega è sempre in programma al Teatro Petrarca di Arezzo, una perla dell’800 che conta 83 palchi, una platea da 518 spettatori e un calibro storico-artistico unico. L’intervento riguardava la riqualificazione energetica della vecchia centrale termica - con i conseguenti requisiti di affidabilità e sicurezza - e si tratta di un’altra storia di successo siglata Megapress.
Il Teatro Petrarca vanta un nuovo impianto dotato di caldaia a gas a condensazione con potenza al focolare di 300 kW e pompa di calore elettrica aria/acqua da 143 kW. Il tutto, assemblato ad hoc per comporre un sistema ibrido ‘factory made’: finalizzato al riscaldamento efficiente dell’edificio.
Megapress, sempre la scelta vincente
Il motivo dell’esigenza di un sistema quale Megapress lo spiega l’ing. Riccardo Valdarnini dello Studio d’Ingegneria RV, che ha curato il progetto: “la rete esistente era di acciaio al carbonio a parete normale, quindi abbiamo voluto Megapress S XL nelle dimensioni da 3" (DN80), per una lunghezza totale delle nuove linee di circa 130 m. Dato l’impiego nel raffrescamento, le tubazioni erano previste con preverniciatura da fabbrica, anche in considerazione del tipo di posa necessario (sia a vista che in cunicolo tecnico)”.
Affidabilità e sicurezza
Ecco perché Megapress è stato il miglior compromesso possibile, come spiega Valdarnini: “per collegarsi ai materiali esistenti, assicurare un’opera di qualità e duratura nel tempo, e velocizzare l’intervento al contempo. Azzerando il rischio d’incendio che avremmo avuto con altri metodi di giunzione” (al contrario della tecnica a pressare a freddo Viega) - un rischio troppo elevato per una struttura di tale prestigio, soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco.
Massima qualità ed efficienza
Non solo il progettista, Megapress ha convinto anche l’installatore - Loreno Agnelli, di IRICIT srl - che ricorda di aver avuto dei pregiudizi, venendo dalla saldatura... e invece: “mi sono trovato molto bene!”, ha notato, “la tecnica a pressare ha reso il lavoro più agile e pratico: con minor sforzo, nel minor tempo possibile e con un’affidabilità maggiore - senza necessità di movimentare attrezzature pesanti e complesse”. Anche per il nostro CTC che ha seguito l’opera, Marco Ruo, si tratta dell’ennesima sfida vinta al meglio; un’altra prova dell’expertise e mission aziendale, come del legame con i partner - per dare vita agli edifici di domani, insieme. In più, chiude, “è un onore intervenire in una location storica così raffinata, aggiungendo alla parte estetica la nostra: la moderna tecnica e qualità Viega”.